Gay & Bisex
L'obiettivo - capitolo 2
di Difficilissimo
07.02.2012 |
11.649 |
4
"Anche lui ma adesso basta parlare di tuo amico, fammi vedere tu come scopi
Iniziammo a baciarci con foga, sentivo la sua lingua dentro di me e con la mano..."
Facendo un breve riepilogo del primo capitolo, avevo conosciuto questo ragazzo 19enne di nome Pier tramite una partita a calcetto tra amici. Mi aveva subito colpito, era il mio tipo, molto bello di viso, fisico adolescenziale, glabro e bassetto. Tra di noi c'era stata subito intesa, fin dal primo momento, nata dalla bravura calcistica di entrambi e da là in poi avevamo iniziato a parlare sempre più spesso su facebook, usciammo con gli amici comuni che avevamo e ripetemmo la partita a calcetto. Io avevo il mio gay radar attivato sul "possibile", tuttavia stavo giungendo alla conclusione di lasciar perdere, non sapevo proprio come ottenere informazioni, tutto ciò che avevo ricavato in questo periodo erano solamente mie impressioni dettate da alcune risposte che mi aveva fornito lui riguardo la ragazza ma nulla di più. Pensai che era troppo rischioso espormi con un ragazzo che conoscevo da poco e che aveva con me diverse amicizie comuni, non potevo fidarmi e quindi lo aggiunsi alla mia lunga lista di sogni proibiti col quale mi masturbavo spesso e volentieri. Ma, qualche settimana dopo, al termine di un periodo in cui io per primo mi ero un pò staccato proprio per questi miei dubbi, i miei amici organizzarono nuovamente una partita a calcetto e, come spesso accade, un'oretta prima ci accorgemmo che mancava una persona. Provai a chiamare Pier e mi disse che per lui andava anche bene ma che non aveva la macchina, mi proposi di andarlo a prendere anche se questo mi avrebbe portato un pò fuori mano, visto che abituava un pò lontanuccio da casa mia, e lo andai a prendere. Il viaggio di andata trascorse normalmente, tra qualche chiacchiera sul calcio e così via, poi ci fu la partita e le docce insieme, in cui me lo gustai nuovamente nudo, bello e abbronzato com'era. Dopo la partita, essendo ormai buio, andammo tutti quanti a mangiare qualcosa e volò qualche bicchiere di troppo, così che, soprattutto Pier, era piuttosto alticcio e decisi di riaccompagnarlo. Mi accorsi di dover mettere benzina alla mia auto, per cui mi fermai al distributore e fu proprio Pier a scendere per fare l'operazione di rifornimento e notò che, come succede spesso la sera nei centri di rifornimento carburante, c'erano i giornaletti di annunci e ne approfittò per prenderne uno. Mentre io guidavo lui guardava attentamente il giornaletto e commentava con frasi del tipo "guarda sta porcona", "oddio a questa che gli farei" ed è inutile nascondere che il pisello dentro ai miei jeans gridava vendetta e cercava in tutti i modi di uscire allo scoperto!! Ogni tanto con la coda dell'occhio davo uno sguardo a Pier e mi sembrava, ma non riuscivo a vedere bene, che stesse osservando il giornalino partendo dalla fine, dove solitamente ci sono i trans e i travestiti e quindi che certi commenti li stesse facendo proprio rivolti a loro. Dopo l'ennesimo complimento, anzi durante il complimento che a me sembrò più spinto ("Nooo, io questa me la devo scopare per forza, ma quanto cazzo è bona??"), gli strappai il giornalino di mano chiedendoli di poter vedere come fosse e vidi chiaramente che si trattava di un trans. Gli restituì il giornalino e sorridendo gli dissi:- Ah ma allora ti piacciono i trans???
- No come i trans, ma zitto che schifo
- E quella che cosa è scusa? Stai a leggere il giornalino in fondo, quelli sono tutti trans
- Oddio ma io non lo sapevo, che schifo. - provò goffamente a difendersi lui
- Guarda che non c'è niente di male, è un gusto
- No no ma non mi piacciono e poi oh, io sono fidanzato.
- Si si indubbiamente (sorrisi), però scusami se tu una di queste la rimorchi in disco senza sapere che è trans, te la porti a casa e quando si spoglia scopri la sorpresa non mi dire che la mandi via...
- Beh...vabbè ma io sono fidanzato, tu che faresti?
- A quel punto ci vado, che sarà mai un pisello in più in un letto? ahahaha
- Si pure io...oh però zitto, non lo dire a nessuno
- Ma stai scherzando, guarda che con me di queste cose puoi parlarne
A quel punto si rilassò e mi iniziò a raccontare della sua passione enorme per i transessuali, passione che gli nacque all'età di 15 anni quando al piano di sopra del suo condiminio andò ad abitare, ovviamente lavorando in casa, un meraviglioso transessuale brasiliano di 20 anni. Mi raccontò che spesso ci prendeva l'ascensore insieme e pian piano ci fece amicizia, era un incanto totale e lui si masturbava spesso tornato a casa con questa idea. Finchè mi disse che una sera tornò un pò brillo dopo un compleanno e, sotto casa, incontro proprio il trans brasiliano che tornava, a sua volta brillo, da una serata da escort. SI fermarono un pò a parlare, poi il trans chiese a Pier se avesse mai avuto rapporti con un uomo, lui negò e il trans provò, con successo, a baciarlo, poi lo prese per mano e lo portò a casa. Lui si lasciò totalmente andare e iniziò da quel giorno, una relazione segreta di quasi un anno con il trans brasiliano, ci fece veramente qualsiasi cosa, dal sesso orale, a quello anale, a pratiche fetish, sadomaso e pissing, sia da attivo che, dopo qualche giorno, anche da passivo. La storia si interruppe quando il transessuale cambiò, come spesso fanno in quel lavoro, città e si trasferì. Per Pier fu una delusione enorme e dal quel giorno il suo sogno rimase totalmente segreto, sfogato solo in lunghe masturbate solitarie con foto e video di transessuali. Mi disse che perfino quando scopava con la sua attuale ragazza buttava sempre un pensiero a quel trans e io, ormai a conoscenza di questa sua passione, provai, senza sbilanciarmi, a dirgli se avesse mai provato con un ragazzo ma lui disse che non gli interesseva. A questo punto gli confessai che anche a me i trans non dispiacevano affatto e a lui si illuminarono gli occhi, mi disse che erano anni che sperava di trovare un amico con la passione comune perchè a lui era nato una sorta di blocco dopo quella storia e non era più riuscito ad andare, seppur pagando, con transessuali. Mi chiese se potevamo andare insieme da uno di loro e io accettai, pensando potesse essere una bella occasione per venire a contatto. Ci ero andato con altri miei amici, avendo con il trans rapporti a tre e mi era quasi sempre capitato di fare qualcosa anche con il mio amico di turno, per cui pensai potesse accadere anche stavolta. CI accordammo per il giorno seguente, mi passò stavolta a prendere lui e andammo nella zona che il trans scelto, una magnifica portoghese di nome Larissa ma appena arrivati lui mi gelò nuovamente, dicendo che saremmo entrati uno per volta perchè non voleva un rapporto a tre. Provai timidamente a replicare ma mi disse che voleva assolutamente così, per cui decisi di non fare polemiche per non fargli credere che fossi gay ma lo invitai ad andare avanti prima lui. Era una cosa che facevo spesso quando mi capitavano situazioni del genere perchè, pur non potendo avere un rapporto diretto con lui, mi consolavo nella mia mente con l'idea di leccare, toccare, baciare e infilare il mio cazzo negli stessi punti dove lo aveva messo lui pochi minuti prima. Salimmo entrambi e io mi misi in attesa nella sala mentre Larissa, che indossava un infradito con tacco pronunciato, perizoma e camicetta, prese Pier per la mano e lo portò in camera. Nei 20 minuti di attesa, in cui il mio cazzo era un mattone pronto a saltare fuori, mi gustai i gemiti che provenivano dalla camera da letto, forti e continui quelli di Larissa, sicuramente un pò costruiti come ogni escort, e quelli più rari e timidi, più simili ad un affannoso respiro, che sentivo arrivare da Pier. Quando finalmente si aprì la porta, comparve Pier nuovamente vestito e col viso più che soddisfatto, mi passò affianco e mi sussurrò "è magnifica" invitandomi poi a entrare. Larissa mi aspettava sul letto, ancora nuda, io chiusi la porta e senza perdere tempo mi tolsi tutto quanto e mi tuffai al suo fianco. Era fantastica, alta, mulatta, viso incantevole, occhi scuri profondi, lunghi capelli lisci neri, un seno enorme, un culo da favola e un bel cazzo sui 16-17 centimetri. Prima di iniziare le sussurrai all'orecchio:
- Com'è il mio amico a letto??
- Il tuo amico... - e mi indicò con la mano le ridotte dimensioni del pene di Pier sorridendo, poi aggiunse
- Però è un vero maialino, mi è piaciuto molto
- Avete fatto tutto?
- Si tesoro, bocca, culo, tutto...anche lui ma adesso basta parlare di tuo amico, fammi vedere tu come scopi
Iniziammo a baciarci con foga, sentivo la sua lingua dentro di me e con la mano gli ero già arrivata al cazzo, già bello duro e in tiro. Mi accucciai e lo presi in bocca, senza preservativo. Aveva un sapore forte, si sentivano anche le gocce di sperma che le erano uscite qualche minuto prima con Pier e mentre succhiavo, con abilità innata, lei gemeva e mi diceva "Amore così vengo, fai piano" ma io facevo orecchie da mercante e continuavo a darci dentro con le labbra. Lei intanto aveva portato il suo indice in direzione del mio culo e mi stava sondando il buchetto, accorgendosi presto che non sarebbe servita una grande preparazione. Mi spostò, si infilò il preservativo e mi fece mettere a pecorina, poi sentì il cazzo entrare. Ebbi un sussulto e lei iniziò a darci dentro con maestria, si vedeva che era una professionista. Ansimavamo insieme, mi stavo godendo in pieno quella scopata, in pieno quei 70 euro che avevo dovuto sborsare. Larissa non venne, si tolse dopo alcuni minuti e si accucciò lei stavolta sul mio cazzo, iniziò a leccarlo, poi lo prese in bocca e iniziò a ciucciarlo alla grande. Stavo per venire e la fermai, volevo il suo culo prima, così mi infilò a mia volta un profilattico e mi permise di penetrarla. Ero allo strenuo delle mie resistenze, già segnato dai 20 minuti di attesa e fantasie che mi ero fatto in salone, più tutta la prima parte di questa scopata, per cui mi bastarono pochi colpi e venni cospiquamente nel preservativo. Chiesi a Larissa se voleva venire ma mi disse che preferiva di no perchè aveva un altro cliente ed era meglio tenersi già in tiro, per cui mi rivestì, la baciai e tornai da Pier in sale. In macchina ci raccontammo le nostre esperienze e notavo che lui era molto vago sulla sua passività, me l'ammetteva come aveva fatto la sera prima parlando della sua storia passata ma non sembrava voler approfondire molto la cosa, quasi come se ne vergognasse. Io non mi riuscivo a definire soddisfatto, in fondo non volevo Larissa a pagamento ma volevo Pier, eppure non riuscivo a ricavarne nulla. Ora voi mi direte, ci aspettavamo una bella storia con scopata finale tra di voi e avete ragione! Ma quello è un altro capitolo!!
PS: la prima parte della storia è stata pubblicata dopo 5 giorni ed è stata messa già in fondo alla pagina quindi non ve la trovate subito se per caso non siete riusciti a leggerla...fatemi sapere se finora vi piace il racconto, la terza parte sarà più conforme alle vostre pretese!!! d'altronde sto raccontando qualcosa di vero quindi devo seguire l'ordine cronologico dei fatti!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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